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Estetica oncologica: cos’è e come funziona
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Benessere, Pelle

Estetica oncologica: cos’è e come funziona

Un’estetista APEO in cabina

Ritorno su un argomento che mi sta molto a cuore: la salute e la bellezza della pelle durante le cure oncologiche. Purtroppo un problema largamente diffuso, con cui ho dovuto confrontarmi in prima persona: oggi tra alcune mie conoscenti e, in un passato non troppo lontano, anche tra alcune ex colleghe. La cosmetica oncologica si sta per fortuna muovendo, anche se ancora un po’ troppo lentamente, per dare un aiuto alle pazienti che vorrebbero recuperare la loro femminilità e il piacere di guardarsi allo specchio durante le cure.
Così ho interpellato due donne speciali: la dottoressa Ambra Carolina Redaelli, direttore Ricerca e Sviluppo, e Loretta Pizio, amministratore delegato, di Dermophisiologique, società B-Corp, che hanno promosso l’eccellenza e la qualità sia nel loro lavoro, che in tutti gli aspetti della vita. Ecco l’intervista alla dottoressa Redaelli su APEO (Associazione Professionale di Estetica Oncologica).

Gentile dottoressa, quando e perché lei e la signora Pizio avete pensato di organizzare un corso per estetiste oncologiche?

“Tutto è iniziato da esperienze personali, dove grazie alle nostre professioni, abbiamo aiutato persone a noi care a vivere il momento della malattia oncologica e dei relativi trattamenti medicali con maggiore qualità di vita. Le tossicità cutanee, soprattutto quelle di mani e piedi, non permettevano indossare scarpe, quindi di uscire o toccare le persone o altro. Così abbiamo impostato dei veri protocolli di interventi di estetica professionale e di applicazione di specifici prodotti topici, che sono stati formulati nello specifico per le alterazioni della pelle durante le terapie oncologiche.
L’esperienza fatta negli anni, ci ha portato a voler divulgare la nostra esperienza, per permettere a più persone di vivere in un modo migliore la malattia oncologica. Nasce quindi, nel 2013, lo spazio Benessere all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, con il benestare e l’appoggio del Professor Umberto Veronesi. Poi nel maggio dell’anno successivo nasce APEO (Associazione Professionale di Estetica Oncologica), il cui scopo è migliorare la qualità di vita delle persone in terapia oncologica e persegue questo scopo attraverso la formazione di Estetiste. Ad oggi le SEO (Specialiste in Estetica Oncologica) formate da APEO sono centinaia ed operano su tutto il territorio nazionale”.

Durante i trattamenti in cabina vengono usati i trattamenti Ontherapy: quali sono le loro peculiarità?

Ontherapy è la linea dermocosmetica, presente in letteratura scientifica (PUB MED) con studi clinici, specificamente studiata e formulata sull’esperienza quotidiana delle caratteristiche della pelle in terapia oncologica. La pelle in terapia oncologica non è una pelle sensibile ma una pelle anatomicamente diversa. Le terapie oncologiche infatti bloccano i cicli cellulari e di conseguenza anche quelli dell’epidermide, che quindi non si forma. La struttura cutanea è alterata e il prodotto cosmetico deve ripristinarla, rigenerarla in tutti i suoi componenti e in tutte le sue caratteristiche.
La linea Ontherapy attraverso formule dermoaffini, con proprietà simili alla pelle, aiuta non solo a ridurre i sintomi delle alterazioni cutanee ma anche a ripristinare la fisiologia della cute rinforzando le sue componenti naturali danneggiate.
Per la linea Ontherapy non si parla solo di “tipo di ingredienti” ma di percentuali di interazione tra i diversi ingredienti del prodotto: il fine ultimo è ridare alla pelle quello che conosce e sa utilizzare ma che in quel momento non è in grado di produrre.
I prodotti Ontherapy, gestiscono il quotidiano delle pelli in terapia oncologica: il Detergente è un “ibrido cosmetico” perché non è un sapone, non è un olio detergente, ma deterge per affinità lasciando la pelle pulita senza alterarne minimamente le caratteristiche. La Crema Lenitiva ripristina la barriera cutanea in tutti i suoi componenti quali ceramidi, acidi grassi, colesterolo, sfingolipidi, ricrea il film idrolipidico con PCA, saccaridi, urea, squalene e lenisce pizzicori e pruriti grazie a sostanze come l’acido 18 Beta Glicirretico e Ribes Nigrum, che riducono le citochine proinfiammatorie del derma. La Crema Antidesquamazione, grazie alla sua specifica percentuale di urea in sinergia con allantoina, svolge un’azione cheratoplastica e levigante utile per ridurre gli ispessimenti della pelle e le desquamazioni che si generano soprattutto su mani, piedi e nella zona periungueale. L’Olio Emolliente è una miscela di oli e burri che ripristinano totalmente in qualità e quantità i fisiologici lipidi dell’epidermide. Il Deodorante vapo no gas è privo di sostanze dannose come alcool e sali di alluminio, non blocca la sudorazione e non altera il microbiota cutaneo, garantendo quindi la fisiologica sudorazione e gestendo i microorganismi responsabili del cattivo odore. Lo Stick Fotoprotettivo è un gel solido trasparente che garantisce una protezione Spf 50+ e una protezione di tutti i raggi UVA, resiste alla sudorazione ed all’acqua ha inoltre una importante azione emolliente ed antiossidante”.

Quali principi attivi è meglio non usare sulla pelle danneggiata dalle terapie oncologiche?

“Forse sarebbe meglio parlare di formule nella loro globalità e non solo di principi attivi.
La pelle in terapia oncologica necessita di prodotti che, applicati sulla pelle, ristabiliscano la normale struttura e diano alla cute quello che lei conosce e sa utilizzare. Sicuramente sono da evitare formule contenenti lipidi minerali (vaseline, paraffine e petrolati) che la pelle non conosce e che impediscono le sue normali funzioni. Meglio scegliere lipidi con una composizione dermoaffine come squalene o burri ed oli con acidi grassi simili ai ceramidi ed ai lipidi sebacei.
Sulla pelle anatomicamente già priva di lipidi, vietate le formule con alcool, che ha un’azione delipidizzante e ai glicoli che vanno ad alterare le ceramidi di barriera già carenti.
L’ideale sono formule con attivi idratanti che ristabiliscano le capacità della pelle di legare l’acqua come ad esempio urea, PCA e saccaridi. Le sostanze funzionali inoltre devono essere veicolate in formule a cristalli liquidi o liposomi così da garantirne la loro funzione nel rispetto dell’epidermide.

cura della pelle durante la terapia oncologica

Quali sono i problemi cutanei più diffusi durante la chemioterapia e la radioterapia?

“La xerosi, secchezza molto grave, che porta a lesioni che possono generare vere e proprie ragadi, soprattutto nelle zone soggette a pressione come le piante dei piedi o le dita e i palmi delle mani. Il rash al viso o su schiena e torace, una reazione cutanea caratterizzata dalla presenza di papule e pustole, rossori, pizzicori, una manifestazione simile all’acne ma nulla a che fare con le problematiche acneiche. Diverse e molteplici lesioni a unghie e cute di mani e piedi detta “Sindrome mano piede”, caratterizzata da infiammazioni e lesioni della cute periungueale (paronichie), distacco dell’unghia dal letto ungueale (onicolisi), formazione di granulomi subungueali.

La radiodermite è l’effetto tossico cutaneo della radioterapia, che si manifesta sulla pelle con un forte rossore accompagnato da prurito, edemi e desquamazione. Se non trattata correttamente la radiodermite può anche portare a sintomi più acuti come vescicole, ulcere, fibrosi, teleangectasie”.

Quale tipo di trattamenti si possono fare al viso e al corpo?

“Ci sono massaggi e trattamenti estetici a cui è possibile sottoporsi durante la terapia. Prima però è sempre bene confrontarsi con il proprio oncologo di fiducia. Nella persona in terapia oncologica il trattamento viene fatto in base al momento terapeutico, alle alterazioni cutanee ed al tipo di terapia, per questo bisogna rivolgersi esclusivamente a persone esperte come le Specialiste in Estetica Oncologica APEO che, con protocolli specifici, possono effettuare trattamenti viso e corpo adatti. Oltre ai trattamenti viso e corpo le estetiste APEO attuano massaggi decontratturanti e drenanti che sono stati studiati appositamente sulle persone in terapia oncologica ed hanno fatto parte dei protocolli inseriti nello studio clinico pubblicato su PubMed”.

In che modo si possono trattare le cicatrici su una paziente che ha subito un intervento chirurgico? E dopo quanto tempo?

“Il trattamento delle cicatrici è di competenza del fisioterapista e/o del massoterapista e può essere effettuato nei tempi indicati dal chirurgo o a cicatrice perfettamente guarita. Comunque è importante iniziare a trattare la cicatrice non appena è guarita, così da impedire la formazione di indurimenti e retrazioni della pelle che potrebbero agire in modo negativo sui movimenti. Il trattamento della cicatrice con manualità specifiche ha la finalità di sollevare, mobilizzare la cute permettendone lo scorrimento sui piani profondi.

Per il massaggio della cicatrice l’olio emolliente Ontherapy, a base di oli e burri vegetali, può essere un valido alleato per rendere la cute più elastica, prevenire la formazione di aderenze e favorire la corretta riepitelizzazione della pelle”.

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